mercoledì 17 febbraio 2010

Gli Gnocchi di Gregory House

Come già detto in precedenza, uno dei piatti forti di mia nonna erano gli gnocchi. In genere gli gnocchi fatti in casa sono pesantucci e quelli di mia nonna non facevano eccezione. Ciò non toglie che fossero buonissimi. Pesanti, ma buonissimi.
Gli gnocchi che faccio io, invece, lasciano la sensazione di aver ingoiato una busta di biglie.
Questo fino a un mese fa.
Mi son chiesta spesso perché e mi son detta che son sempre stata incapace di scegliere le patate giuste. Infatti se le patate sono troppo umide bisogna aggiungere più farina per riuscire a impastare bene, e troppa farina cementifica lo gnocco, si sa.

Un mese fa guardavo una puntata di Dr. House. Il motivo di fondo era la passione di House per la gastronomia e a un certo punto, con nonchalance, House ha detto: per fare gli gnocchi più leggeri devi cuocere le patate nel forno.
Improvvisamente le luci del mio salotto si sono abbassate e io mi sono inginocchiata allargando le braccia. Un faro occhio di bue ha illuminato il mio viso trasfigurato e la voce di Gregory House fuori campo ha intonato: Sorella. Tu. Hai visto. LA LUCE.
Dopo niente è stato più lo stesso.

Ma ora passiamo alla ricetta.
Ingredienti per quattro persone:
300 g di farina • 1 kg di patate • 1 uovo • sale
L’uovo è facoltativo, c’è chi lo aggiunge e chi no. Con l’uovo l’impasto viene più compatto.

Procedimento:
Lavate le patate, asciugatele bene, avvolgetele nella carta stagnola e mettetele nel forno a 200° (già caldo). Il tempo di cottura dipende dalla grandezza delle patate. Dopo mezz’ora circa infilzatele con uno stuzzicadenti, se entra ed esce senza indugio sono pronte.
Su una spianatoia mettete la farina e, quando le patate sono cotte, sbucciatele e schiacciatele ancora calde sulla farina. Iniziate a impastare. Quando l’impasto inizia a raffreddarsi aggiungete l’uovo e un po’ di sale e continuate a impastare finché diventa omogeneo e compatto.
Col mattarello spianate l’impasto ottenendo una piattella alta circa 1-2 centimetri. Tagliate una striscia, arrotolatela a serpentone e tagliatela a tocchetti. Con due dita (o col fianco del pollice) fate uno scavo sul tocchetto arrotolandolo nel contempo. Se fate gli gnocchi grandi arrotolateli su una forchetta (se non avete la tavoletta riga-gnocchi).
Fate bollire una pentola d’acqua per cuocere gli gnocchi. Quando l’acqua bolle immergeteli e toglieteli appena vengono a galla, in genere ci vogliono un paio di minuti.
Gli gnocchi sono pronti e potete condirli come volete. Io preferisco un sughetto leggero di pomodoro e basilico.
Vi assicuro che gli gnocchi preparati in questo modo vengono leggeri e facilmente digeribili. Beh, “facilmente”... sempre meglio di un sacchetto di biglie.

Se dopo mangiato avete visione del Dr. House che sbuca da una fumèra e vi indica illuminandovi, gioite: vuol dire che la ricetta vi è uscita alla perfezione.

8 commenti:

  1. In effetti la mia di nonna, faceva gli gnocchi cuocendo le patate con buccia e tutto SOTTO LA CENERE del camino. Forse il dott. House l'ha conosciuta e magari pure curata per la sua proverbiale sciatica.
    A ogni modo, tanto per tornare nel luogo comune, la qualità della patata è fondamentale. Tanto per dire, MAI riuscito a fare uno gnocco decente con qualsiasi patata comprata al supermercato. Molto meglio quelle comprate nel sacchi da 15 kg ai mercati generali. Ma lo gnocco assoluto e perfetto SOLO con le patate rosse di montagna del babbo, cresciute senza alcuna cura e irrigazione, assolutamente selvagge e naturali.
    Ti dico, sarà un mistero - anche se credo il senso sia "se siam sopravvissute per i cazzi nostri in un terreno in pendenza pieno di erbacce con temperature che toccano i -35° cazzo vuoi ci faccia una bollitina in pentola" - ma con quelle se usi pure l'uovo poi puoi vendere direttamente gli gnocchi come pallottole alla cia.
    A ogni modo cì, se dici che gli gnocchi son pesanti alla prima occasione ti fò provare la mia carbonara.
    Poi muori. ma felice. :)

    RispondiElimina
  2. Harlò, tua nonna stava avanti anni luce.
    Le patate rosse non le ho mai considerate. Ma sono patate? che ne so, m'han sempre dato l'impressione di essere targate Chernobyl.
    La carbonara mò la voglio. E voglio morire felice :)

    RispondiElimina
  3. Tenera, lei.
    Le patate con la buccia rossa, a mio modestissimo parere, sono anni luce migliori delle patate a buccia e pasta gialla. Sono mediamente molto più "dure", compatte, e tengono la cottura dieci volte meglio. Ovviamente, io parlo sempre della patata rossa vera, non quella che compri all'esselunga che per quel che ne so io magari è rossa perché la trattano chimicamente e ci hai ragione te.
    La carbonara basta che l'organizzi coll'uomo tuo, in PRESENZA dell'uomo tuo itendo, sennò poi dopo averla mangiata perdi la testa, succede sempre così, HA!
    Io mi butto le mie padelle in macchina - pecché sennò so che va a finire che mi tocca soffriggere il guanciale nell'antiaderente, son sicuro. Dì di no? Dai. Dì di no se hai il coraggio! Donna!:) - e un maiale e una gallina VIVI sul sedile del passeggero e arrivo in quel di Formia(?) ululando come l'arrotino.

    RispondiElimina
  4. Tesoro, c'ho una collezione di tegami di coccio che lèvati. E poi a viaggiare con maiale e gallina non so se arrivi vivo tu. Se ti può essere d'aiuto qui, invece dell'arrotino, abbiamo l'ape che megàfona "IL PULCINO DI FROSINONE". Mò non lo so come viene l'amatriciana coi pulcini, però si può provare :)

    RispondiElimina
  5. uh gesù! e perchè in generazioni di nonne zie nipoti zitelle e compagnia bella nessuno mai ci ha detto niente delle patate al forno?

    RispondiElimina
  6. vero? 'sta cosa delle patate al forno te la puoi giocare coi parenti per farli sentire delle cacche :)

    RispondiElimina
  7. we nipotina, sono settimane che ci fai mangiare solo gnocchi, che dici, lo proponiamo un secondo? :P

    RispondiElimina
  8. zitta nonna, ZITTA. son settimane che ceno in piedi davanti al frigo aperto :)

    RispondiElimina

postate i commenti solo se siete ancora vivi.